laboratorio donnae

le mie sorelle femministe ritrovate

bussola

di PAOLA MAZZEI

Sono stata femminista da sempre, e di certo dall’anno 1971, quando decisi di essere femminista come la mia insegnante di lettere di prima media.

Sono stata femminista da adolescente, quando il neo femminismo era nella vita delle donne, nei loro pensieri, nei loro piedi e nelle loro voci, negli spazi pubblici e nelle loro case.

Sono stata femminista negli anni in cui il femminismo cresceva nelle società di pensatrici, ma sembrava scomparso dalla scena pubblica e dalle vite personali.

Sono stata femminista quando le femministe sembrava che non ci fossero più, e quando a troppe donne sembrava che non ci fosse più bisogno del femminismo.

Sono stata femminista quando il passaggio dell’esperienza e della memoria dall’una all’altra era interrotto, o quando almeno per me lo era.

Sono stata femminista anche quando il femminismo è stato ri-evocato in pubblico. Ma non è stata la ri-evocazione pubblica a farmi ritrovare le femministe, è stata la mia navigazione, seguendo l’ago della bussola che mi portava ai luoghi virtuali dove le donne pronunciavano le parole che riconoscevo.

Poi quelle donne virtuali che riconoscevo sono diventate, o ri-diventate, donne reali. E c’erano tutte: le mie coetanee, le mie sorelle minori, tante, e le mie sorelle maggiori.

La navigazione è durata qualche anno, e non è ancora finita. Facciamo una tappa, facciamo il punto, e ripartiamo.

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immagine: “bussola” di Paola Mazzei

 

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Questa voce è stata pubblicata il 12 settembre 2016 da in appuntamenti, donne, femminismo con tag , .

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