Ho firmato questo documento per valorizzare ciò che mi unisce ad altre, anche in questo spazio. L’attacco al corpo generativo delle donne ha raggiunto livelli di guardia, diventa necessario un orizzonte comune.
Chi vuole lo firmare o confrontarsi sui punti individuati, scriva a laboratoriodonnae@gmail.com, Pina Nuzzo
Roma, 15 maggio 2019
Facciamo crescere l’onda delle donne in Italia e in Europa!
(documento sottoscritto da associazioni, gruppi e singole per le elezioni europee 2019)
La libertà delle donne ha bisogno di un’Europa più unita, più solidale, più accogliente. E ha bisogno che sulla scena pubblica agiscano forze politiche e culturali pienamente consapevoli della novità rappresentata dalla cittadinanza femminile e dei radicali cambiamenti che essa esige.
Il modello individualistico, diventato dominante nell’economia, nella politica, nell’etica, appare assolutamente inadeguato a farvi fronte.
Basta guardare ai risultati: la rincorsa, sempre mancata, della parità nel lavoro, nelle professioni, nelle cariche apicali; il dilemma sempre più drammatico tra lavoro, o meglio, ricerca del lavoro e maternità, con il calo verticale delle nascite; un disagio e un malessere nelle relazioni tra i sessi che esplodono nella violenza crescente contro le donne; i tentativi di balzi all’indietro da parte di settori conservatori o reazionari; una malintesa idea di libertà invocata per giustificare la pratica aberrante della maternità surrogata o per fare della prostituzione un sex work, un lavoro come un altro.
Per noi la maternità scelta è un tema politico centrale, deve fondare una nuova civiltà in cui alle donne sia assicurata e garantita la libertà di essere madri. La condivisione delle attività di cura domestica è un obiettivo fondamentale se vogliamo la parità sul lavoro. La lotta contro la violenza sulle donne è una priorità se abbiamo a cuore la salvaguardia dei valori civili europei. Il rispetto della dignità e integrità delle donne e dei bambini è un principio irrinunciabile se vogliamo impedire che la degradazione della persona a merce venga spacciata per libertà.
Proponiamo alla pubblica discussione i seguenti essenziali punti programmatici:
Firmano:
ArciLesbica Associazione Nazionale
Se non ora quando Libere
Se non ora quando San Donà
Se non ora quando Genova
Coordinamento Italiano della Lobby Europea delle Donne
RadFem Italia
Stati Generali delle Donne
Sound’s Good
Donne&Società
Tam Tam d’Afrique
AIDE Associazione Indipendente Donne Europee
Viviana Straccia (Giuriste in Genere)
Livia Turco (Fondazione Nilde Iotti)
Gigliola Tessari (Se non ora quando Vittorio Veneto)
Lucia Sileo (Cif Basilicata)
Pina Nuzzo (Laboratorio Donnae)
Andrea Catizone (Family Smile)
Mariangela Cittadini (Cif Roma)
Claudia Fiorini (Cooperativa sociale Centro donne Mantova)
Assunta Putignano (Società Aperta)
Giovanna Rubessi (Cooperativa Santa Lucia)
Monica Ricci Sargentini
Emma Fattorini
Assunta Tartaglione
Maria Antonietta Passarelli
Annamaria Tagliavini
Annalisa Perrotta
Concetta Fusco
Daniela Gasparini
Paola Vairano
Florinda Perna
Carla Calce
Angela Orabona
Lucia De Iaco
Valeria Sannucci
Francesca Zaltieri
Maria Gabriella di Giacomo
Maria Ida Gaeta
Giovanna Di Re
Cristina Agazzi
Ilaria Romani
Simona Zaltieri
Oriana Coppi
Francesca Lamberti
Valerio Gasparini
Elena Bianchera
Firme Laboratorio Donnae:
Maria Concetta Petrollo
Elena Morroni
Maria Luisa Toto, Presidente del Centro Antiviolenza ‘Renata Fonte’
Resistenza Femminista
Silvana Casellato
Sabina Izzo
Gloria Bigliardi
Silvia Sammarco
Giovanna Nastasi
Maria Rosa Tomasello
Maria Pia Vigilante, Presidente Giraffa (gruppo Indagine Resistenza Alla Follia Femminile) onlus. Centro Antiviolenza Paola Labriola
Giusi Ambrosio
Laura Luigia Invernizzi
pubblicato su Se non ora quando Libere
immagine di Pina Nuzzo, Flusso, olio e acrilico cm150 x100, 2000