laboratorio donnae

Lina Mangiacapre “…riattualizzare il ricordo”

 

Lina Mangiacapre

Ho accolto subito con entusiasmo il progetto di un documentario su Lina Mangiacapre, figura unica e originale che ha attraversato il femminismo italiano. Così mi sono fatta un regalo, versando un piccolo contributo. Pina Nuzzo

“Il progetto è stato lanciato anche grazie all’entusiasmo e alla collaborazione di giovani donne precarie, napoletane e romane. E l’intento è quello di realizzarlo interamente con professionalità femminili.   

La campagna di crowdfunding serve a sostenere la preparazione del documentario  e una parte della lavorazione e della post-produzione. Allora DONATE, DONATE, DONATE quanto potete o volete, anche solo 5 euro. Sommato ad altri il vostro piccolo contributo non sarà solo una goccia nel mare! Per chi dona almeno 10 euro sono previste delle ricompense, vedi il capitolo RICOMPENSE.

Chi non ha un account paypal ma vuol sostenere il progetto può fare un versamento tramite bonifico bancario a: Nadia Pizzuti \ CHE BANCA \ IBAN: IT 74 P 03058 01604 100571275289mettendo nella causale: donazione documentario “

Per saperne di più sul progetto e per contribuire:

https://www.produzionidalbasso.com/project/lina-mangiacapre-artista-del-femminismo/

 

 Lina Mangiacapre

Napoletana, artista totale, femminista. Lina Mangiacapre ha lasciato una vasta produzione come pittrice, romanziera, poeta, fotografa, musicista, sceneggiatrice, regista di cinema e di teatro, critica cinematografica, editrice.

Per lei l’arte e la creatività erano forme di lotta per la liberazione delle donne, erano già politica. Erano politiche le azioni performative delle Nemesiache – il collettivo da lei fondato nel 1970 tra Napoli, Milano, Roma e Parigi – uno dei gruppi più rappresentativi del movimento femminista, ed era politica la Rassegna del Cinema femminista di Sorrento ‘L’altro sguardo’ da lei lanciata nel 1976, primo festival del genere in Europa.

La ricerca di libertà di Lina Mangiacapre si rispecchiava nel suo look provocatorio e senza tempo: i fantasiosi abiti mitologici, dark o punk rock con cui amava coprirsi il corpo sottile, i cilindri e le bombette, i  grandi occhiali a farfalla, le ciocche di capelli colorate, il suo aspetto androgino – queer ante litteram – sono rimasti impressi nella memoria di chi l’ha conosciuta.

Si firmava Némesi come fondatrice del collettivo e della cooperativa (oggi associazione) Le Tre Ghinee/Nemesiache e Màlina come pittrice. Poneva il mito al centro della sua ricerca e ideò la “psicofavola”, metodo teatrale e di autocoscienza. Nel 1987 creò il Premio Elvira Notari (ora Premio Lina Mangiacapre) tuttora assegnato alla Mostra cinematografica di Venezia; nel 1990 la Presidenza del Consiglio dei Ministri le assegnò il Premio per la cultura e nel 1996 realizzò lo spot “Da elettrici a elette” per la Presidenza del Consiglio per celebrare il 50/o anniversario del voto alle donne.

Conduceva una vita nomade tra Napoli, Roma e Parigi. Ė morta a 56 anni, il 23 maggio 2002 a Napoli, dove a breve le verrà intitolato un belvedere a Posillipo.

Fra le sue opere si ricordano i romanzi PentesileaFaust FaustaIl mare sarà solo; le raccolte di poesieDonne e Unicorni e Amazzoni e Minotauri, i film Le sibilleDidone non è mortaFaust Fausta, e le opere teatrali CenerellaEliogabaloSiamo tutte prigioniere politiche.

Per maggiori informazioni il sito ufficiale è http://www.linamangiacapre.it/

 

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Questa voce è stata pubblicata il 15 aprile 2015 da in arte, conosciamoci, donne, femminismo, filosofia con tag , , , .

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