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La retorica sulla mamma cancella le mamme.

Domenica, 14 maggio 2023, festa della mamma, per molte mamme non sarà una festa, ma un giorno di lutto e in tanti/tante non lo sanno.

Perché della violenza istituzionale che penalizza le mamme quando denunciano la violenza domestica non si parla.

E perché molte mamme non parlano, temendo di essere ancor più stritolate dai meccanismi della giustizia. Meccanismi che, spesso, richiedono un dispendio economico che le impoverisce sempre più e una tenuta emotiva sovrumana.

È proprio vero che la legge è uguale per tutti, ma non per tutte.

Con l’azione politica ‘Prendiamo i nostri ombrelli e torniamo in piazza’, avviata più di un anno fa, vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica su un abuso istituzionale che penalizza donne e bambini; le persone non immaginano nemmeno cosa accada nel nostro Paese con l’applicazione tossica della legge 54/2006. Nella giornata, dedicata alle mamme, oltre a prendere i nostri ombrelli, prendiamo la parola per far sapere come il patriarcato ripristina il suo ordine attraverso una legge che impone la bigenitorialità, anche in presenza di uomini violenti, non solo con le donne. Mentre, con l’accusa di essere troppo amorevoli, troppo accudenti, le mamme vengono brutalmente private dei figli che, altrettanto brutalmente, vengono portati in case famiglia, come se il legame materno fosse un male da estirpare.

Prendiamo i nostri ombrelli e torniamo in piazza – madri e no – per dire che una donna non si cancella, tantomeno una mamma. Facciamolo in modo diffuso e autorganizzato: questa è la premessa per andare verso un noi più ampio. Insieme.

Pina Nuzzo

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Questa voce è stata pubblicata il 13 Maggio 2023 da in #leombrelline, donne, legge 54 con tag .

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